Acero grigio
Nome comune: Acero grigio
Nome latino: Acer griseum
Famiglia: Sapindaceae
Origine: Cina
Caratteristiche:
Il nome del genere Acer, in latino significa ‘appuntito’, è stato usato
per primo da Joseph Pitton de Tournefort, in riferendosi all’estremità appuntita delle foglie tipiche di queste piante.
Albero a foglie caduche, a portamento eretto o ramificato dalla base, che solitamente non supera i 12 m di altezza, molto rustica, resistente al freddo e che predilige una posizione soleggiata o a mezz’ombra.
Ha un fusto con una caratteristica corteccia molto decorativa, di colore bruno rossiccio, o aranciato, che tende con il tempo a sfogliarsi in sottili lamelle, sia sul fusto che sui rami di almeno 2-3 anni. La chioma è ben sviluppata, tondeggiante o a vaso e non eccessivamente densa.
In primavera produce piccoli fiori verdastri o gialli, riuniti in grappoli, poco appariscenti.
Le foglie di colore verde scuro, sono profondamente incise in tre lobi ovali, appuntiti, leggermente seghettati, rugose e con venature molto evidenti. Durante la stagione tardo autunnale le folglie assumono una colorazione molto vistosa, rosso-arancio, che persiste per alcune settimane.
In autunno i frutti maturi, le tipiche samare alate prodotte dagli aceri, passano da una colorazione verde e una grigio-bruna.
Curiosità: attrae uccelli, farfalle e api.
Selezione per il parco: pianta impalcata bassa; policormica; circonferenza fusto 30-35 cm; altezza 2-3 metri.
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