I Volti di BAM – Paola Molfino
Qual è stata la tua prima impressione del parco pubblico Biblioteca degli Alberi?
L’armonia apparentemente impossibile tra le architetture verticali di Porta Nuova, i cantieri e gli alberi e i fiori del Parco che cambiano con l’avvicendarsi delle stagioni e le aree verdi del giardino botanico, diverse tra loro ma collegate da un’idea: come i movimenti di una composizione “classica”.
3 cose che ami di Milano?
Pur essendo una metropoli è una città dalle dimensioni relativamente piccole, dalle distanze percorribili. A Milano puoi camminare. E mi piace che mantenga ancora in molte zone una dimensione a misura d’uomo, che il quartiere sia un “paese”. Il mio, Porta Romana, lo è: basta andare al Bar Quadronno dove trovi la “sciura” che beve il suo caffè insieme allo stilista del momento che mangia un panino. Infine, Milano – con la sua aria elegante ma discreta – ha le antenne sempre pronte a capire, intercettare e creare tendenze, mutamenti, innovazioni.
Hai mai partecipato a eventi Open-air? Quale è stato il tuo preferito?
Sì, certo, con il mio lavoro di giornalista seguo tantissimi eventi: concerti, opere, in luoghi spesso molto belli. Il ricordo più forte? In Giordania nel 2023: un concerto al campo profughi di Za’atari, che da 12 anni ospita 80.000 rifugiati siriani. E la sera dopo sotto le stelle all’antico teatro romano di Jerash. Con Riccardo Muti con i “suoi” ragazzi dell’Orchestra Cherubini insieme a musicisti siriani e giordani. Oggi con i venti di guerra tornati in Medioriente quel concerto non si potrebbe più tenere. Ricordo bene anche il primo Back to the City Concert del 2019: la Filarmonica della Scala nel grande palco della BAM e migliaia di persone sul prato ad ascoltare. E poi tutti al Volvo Studio a brindare e chiacchierare con i musicisti. Pubblicai un servizio bellissimo con quelle foto.
Quando e dove ti senti in particolare connessione con la natura?
Ho sempre più bisogno di trascorrere tempo all’aperto, tra il verde degli alberi e l’azzurro del cielo. I profumi, i suoni della natura mi rigenerano. In Toscana, in Maremma, c’è un poggio tra mare e collina che mi rende felice.
Come rispetti la natura e come incoraggi gli altri a farlo?
Con l’educazione, i comportamenti quotidiani e la consapevolezza che il futuro del pianeta è il futuro delle generazioni che verranno. Penso ai miei figli, che ora sono una giovane donna e un giovane uomo. Spesso Cecilia e Giacomo mi sono di esempio e stimolo su questi temi.
Qual è il tuo super potere?
Vivere nonostante?! Forse, saper immaginare progetti, ma poi farli nascere e crescere per davvero. È successo anche con Music Paper, che è un magazine di cultura e informazione musicale ma tutto digitale (e che con BAM ha tante affinità). Un sogno diventato realtà.