Natura è poesia!
La natura è grande musa di poeti, artisti e scrittori: lo scopriamo con il nostro Botanical Content Partner AG&P.
Gli alberi sono stati una fonte di ispirazione e riflessione per i più grandi poeti.
Come non rimanere incantati da giganti maestosi e silenziosi che connettono terra e cielo?
La natura si è così intrecciata con i capolavori della letteratura: dagli aceri di Emily Dickinson ai Ginkgo di Goethe, e tanti altri. Saranno i poemi stessi a insegnarci qualcosa sugli alberi.
Che attendiamo dunque?
Il tempo ci invita,
tra rime e fronde la strada è fiorita.
Iniziamo ora il nostro viaggio,
sarà della letteratura un piccolo assaggio!
Emily Dickinson, in Poesia 12 del 1858, ci racconta i cambiamenti che porta l’autunno, le temperature che calano, la formazione di bacche “paffute”, i campi con una veste scarlatta e la colorazione più “gaia” che ci regala la stagione: il rosso degli aceri. Tutti si preparano mettendosi in ghingheri, manca solo lei che decide quindi di sistemarsi indossando un gioiello!
Montale, Sul lago d’Orta, 1975, ci presenta uno scenario lacustre in cui compare un salice che pare davvero “piangente”, tanto da trasmettergli angoscia. Il salice è una specie in grado di crescere e svilupparsi presso i corsi d’acqua tanto che si pensa che il suo nome derivi dal sanscrito “saras”, acqua. Il paesaggio sembra riflettere la condizione del poeta, ormai giunto alla vecchiaia, riprendendo temi quali il tempo, la memoria e i ricordi che gettano un senso di inquietudine sulla vita.
Quasimodo, ne Forse il cuore, 1947, ci figura immagini di dolore, violenza, date dalla guerra; le cose piacevoli, come l’odore dei tigli sotto la pioggia, sembrano destinate a sparire. Però un bagliore di speranza, alla fine, pare comparire nonostante tutto: “forse il cuore ci resta, forse il cuore”.
Giungiamo alla fine di questa passeggiata con una vicenda più romantica. Siamo nel 1815 e Goethe scrive una lettera destinata a Marianne von Willemer, di cui era innamorato, inserendo all’interno della stessa due foglie molto particolari… si tratta di foglie di Ginkgo biloba, che il poeta paragona alla loro relazione proprio per la loro forma quasi “spezzata” da un’incisione nel mezzo.
Tigli, salici, aceri e ginkgo hanno ispirato tra i più grandi poeti… E voi, a quale albero dedichereste una poesia?