Natura è riposo!
Cosa fa la natura nel pieno dell’inverno? Ce lo racconta AG&P, nostro Botanical Partner, in questo nuovo appuntamento con la Botanica di BAM.
Vivendo nella velocità, a volte ci dimentichiamo della vita lenta che si sussegue fuori dalla finestra; di quei piccoli cambiamenti che caratterizzano ogni singola giornata e che la rendono diversa dalla precedente.
Come la luce che ogni giorno varia rispetto alla giornata passata e che piano piano la allunga e la accorcia, sfociando nelle stagioni, visibili grazie a piccoli e grandi cambiamenti naturali.
La natura, silenziosamente, ci rende partecipi del tempo che passa, del clima che si modifica. Gli alberi sentono l’arrivo dell’inverno e si preparano lentamente a superarlo, regalandoci nel mentre visioni e spettacoli incredibili come il foliage autunnale, una lenta preparazione al superamento delle lunghe notti in arrivo.
Il processo di silenzioso cambiamento in base al susseguirsi dei ritmi di luce e buio prende il nome di fotoperiodo e, quando le piante percepiscono l’accorciarsi delle ore di luce rispetto a quelle di buio, attuano dei meccanismi per ridurre al minimo la perdita di energia e superare al meglio il periodo freddo.
Con meno luce a disposizione la fotosintesi non risulta più un processo efficiente e l’albero lascia piano piano cadere le foglie, formando una coperta ai suoi piedi per riparare dal freddo le radici e subire meno danni ai rami per il gelo e la neve.
La pianta smette così di produrre clorofilla, molecola responsabile del processo di fotosintesi e che dona il tipico colore verde alle foglie.
La poca clorofilla rimasta si degrada in fretta, permettendo così la comparsa di altri pigmenti come i carotenoidi, già presenti nella foglia per proteggerla dall’eccessiva esposizione solare ma generalmente sovrastati dal verde.
Essendo più resistenti della clorofilla, quando questa si degrada permangono per più tempo dopo lo sbiadire del verde, dando vita a quel mondo di gialli e arancioni che ben conosciamo…pensiamo ai pioppi, alle betulle, ai tigli.
Ma non sono gli unici a entrare in gioco!
A mano a mano che l’autunno arriva, l’albero induce la foglia a cadere attraverso la formazione di uno strato (strato di abscissione) che interrompe l’arrivo di zuccheri dal ramo. Gli zuccheri rimasti all’interno della foglia subiscono allora una reazione chimica con altre molecole presenti -complice il freddo- creando altri pigmenti detti antociani e responsabili dei colori rossi, violetti, blu a seconda della loro reazione con altre molecole.
Quando arriva l’inverno la Natura rallenta e, prima di andare a dormire, ci regala un ultimo spettacolo pirotecnico…fino al rifiorire della primavera.