Natura è cura
Cosa facciamo quando non ci sentiamo molto bene? Andiamo in farmacia a
comprare una medicina che possa curarci, giusto? Sapete che la figura del
farmacista è antichissima e associata strettamente al mondo della natura?
Niente camice bianco all’epoca! Il farmacista era una sorta di medico-sacerdote – stregone che utilizzava i principi naturali per curare il corpo da malattie indotte da spiriti maligni.
Nell’Età Antica inizia a formarsi una medicina più moderna, basata su testi che diventeranno pietre miliari della farmacologia.
Ippocrate (460-377 a.C.) considerato il “padre della medicina” (vi dice qualcosa il Giuramento di Ippocrate?), stabilisce che è una scienza basata sull’osservazione e sulla spiegazione razionale dei fenomeni e che la malattia non è il prodotto del soprannaturale, magico o religioso, ma è un processo naturale.
Negli scritti Corpus hippocraticum, tratta la medicina in maniera non più empirica, ma razionale, addirittura classificando le piante in base all’effetto che provocavano.
Nel Medioevo in Europa sorgono i monasteri, luoghi sì religiosi, ma anche importanti centri in cui si approfondisce la conoscenza delle erbe e lo studio delle loro proprietà medicamentose. Si iniziano ad estrarre i principi attivi dalle piante mediante la distillazione appresa dalla medicina araba…Ma dove venivano prese queste erbe medicinali per essere studiate e lavorate?
Dai cosiddetti Orti dei Semplici, giardini in cui venivano coltivate le piante dalle quali ricavare i principi attivi curativi: una volta raccolte, venivano poi conservate e preparate in un locale chiamato “officina” (da qui il nome piante officinali).
Attigua all’officina vi era la spezieria, una sorta di bottega-laboratorio dove venivano preparate e vendute “medicine” a base naturale. Qui lo speziale era una sorta di antesignano farmacista, venditore di spezie ed erbe medicinali ed esperto di piante e rimedi naturali, che combinava le conoscenze di botanica e alchimia.
Dobbiamo però aspettare l’Età moderna per veder comparire la figura del farmacista vero e proprio, colui che preparava farmaci secondo dettami esclusivamente scientifici.
Per secoli la preparazione dei farmaci si è basata quindi su foglie, fiori, radici e cortecce dalle quali si ricavavano unguenti, olii essenziali, sciroppi e tisane.
Quindi cosa dire alle piante che, oltre a fornirci infiniti servizi ecosistemici, si
prendono anche cura di noi, guarendoci dai malanni stagionali?
…Infinitamente grazie!