BAM Performing Arts in the Park: Ahmad Joudeh

Layl, un assolo di danza di Ahmad Joudeh. Una preghiera notturna, una danza che intreccia movimenti classici e Sufi dervisci in una coreografia ipnotizzante. Questa performance funge da ponte culturale tra Oriente e Occidente, unendo diverse tradizioni attraverso il linguaggio universale della danza.

La musica, composta dall’artista olandese-iraniano Farid Sheek, approfondisce la risonanza spirituale del pezzo. A completare la poesia visiva è una gonna disegnata dal Kilden Theatre norvegese, che simboleggia il cielo stellato notturno.

Ahmad Joudeh, danzatore e coreografo nato nel 1990 nel campo profughi palestinese di Yarmouk, a Damasco, in Siria. Figlio di un rifugiato palestinese e di madre siriana originaria di Palmira, è cresciuto come apolide in un contesto segnato da conflitti e privazioni, trovando nella danza la sua voce e la sua libertà. Dopo aver realizzato il sogno di danzare con Roberto Bolle – che ha firmato la prefazione del suo libro “Danza o muori” – l’artista ha portato la sua arte sui palcoscenici di tutto il mondo.